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Internet Addiction

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INTERNET ADDICTION: UN PROBLEMA SOLO DEGLI ADOLESCENTI?

“Sono in una sala d’aspetto. Ci sono diverse persone in attesa, alcune aspettano il referto di un esame, altre di essere visitate. Tutte attirano la mia attenzione, chi per un motivo chi per un altro. Eppure c’è chi passa inosservato. Una ragazza, seduta a pochi centimetri da me, è china con la testa sul suo cellulare, impegnata tra messaggi e social network. La mamma cerca un contatto con lei e, senza neanche tanto mascherare la sua rabbia e disapprovazione, le chiede se quello che stava facendo fosse proprio necessario.”

Situazioni di questo tipo sono frequenti intorno a noi, in modo particolare tra gli adolescenti. Sempre più spesso leggiamo notizie che ci informano sul rischio di dipendenza che un adolescente può sviluppare nei confronti dell’utilizzo del cellulare e di internet. Ma, ad essere interessati, sono davvero solamente gli adolescenti? Certo che no, anche se loro rappresentano una categoria a rischio.  Probabilmente i più giovani sono l’espressione più diretta di quello che, prima di tutto, è un comportamento che interessa la maggior parte degli adulti. Credo non sia possibile individuare chi per primo sia caduto nelle mani di questa nuova forma di dipendenza né intravedo l’utilità di addentrarsi in questo tipo di ricerca.

Ma quanto c’è di vero in quello che dicono i giornali e internet? Si parla davvero di dipendenza? E cosa possiamo fare per evitarlo senza apparire dei genitori extraterrestri per aver impedito l’utilizzo al proprio figlio delle nuove tecnologie ?

 

UN PO’ DI NUMERI…

Effettivamente quanto è presente internet nella vita dei più giovani? Secondo una ricerca dell’ISTAT riferita al 2015 il 92% dei ragazzi intervistati, compresi nella fascia d’età 15-17 anni, ha utilizzato internet nell’arco di un anno mentre il 73,4% lo ha usato tutti i giorni. I ragazzi di età superiore, tra i 18 e i 19 anni, non si discostano molto dai loro coetanei mostrando un utilizzo quotidiano di internet leggermente superiore (77,3%). Salendo d’età le percentuali scendono leggermente ma rimangono comunque entro l’85% per l’utilizzo di internet in un anno e del 64,5% per quello quotidiano.

Osservando questi dati non possiamo negare che le nuove tecnologie e internet sono ormai parte della loro, ma anche della nostra, quotidianità. A partire dal 2001 c’è stato un notevole incremento nel loro utilizzo, da parte di tutte le fasce d’età, a partire dai più giovani.

QUANDO SI PARLA DI VERA DIPENDENZA?

Facciamo un po’ di ordine.

 L’uso eccessivo della rete e la difficoltà a disconnettersi nonostante le conseguenze negative sulla vita offline è identificato con il termine Dipendenza da internet ( Internet Addiction disorder- IAD).

La presenza di Internet, disponibile ormai con estrema facilità sul posto di lavoro, nei luoghi pubblici e attraverso diversi dispositivi, come smartphone e tablet, ha sicuramente aumentato il tempo che ognuno di noi trascorre connesso alla rete.  Questo non vuol dire che siamo tutti abusatori e dipendenti di internet. In molti casi, infatti, il tempo trascorso in rete è produttivo e di svago. Ma come facciamo a valutare la qualità del tempo che trascorriamo in rete? C’è un numero di ore o di messaggi inviati che ci permette di individuare il limite tra un comportamento sano e uno patologico? Non esistono criteri così definiti ma ciò che rende l’utilizzo di internet una dipendenza è l’eccessivo uso a scapito del lavoro, dell’attività scolastica e delle relazioni sociali.

QUALI SONO I PRIMI SEGNALI?

Ci sono alcuni segnali che possono aiutarci a capire se l’utilizzo di internet sta diventando qualcosa di più che un semplice passatempo.

  • Perdere il senso del tempo online: si rimane connessi più a lungo di quanto previsto? Qualche minuto diventa qualche ora? Se si viene interrotti si reagisce con rabbia o irritazione?
  • Problemi nella gestione dei compiti, della casa o del lavoro: le attività scolastiche, gli impegni lavorativi o familiari passano in secondo piano? Ve ne dimenticate o li rimandate?
  • Isolamento dalla famiglia e dagli amici: diminuisce il tempo trascorso con la propria famiglia o con gli amici? C’è il pensiero che le amicizie online possano comprenderci meglio rispetto a quelle reali?
  • Senso di colpa legato all’uso di internet: quando gli altri sottolineano il tempo trascorso in internet si reagisce con irritazione? Si tende a nascondere la vera quantità di tempo trascorso online?
  • Euforia durante l’uso di internet: quando si è connessi si prova un piacevole senso di euforia? L’utilizzo di internet serve come valvola di sfogo quando si è arrabbiati, tristi oppure soli? Non riesci a ridurre il tempo trascorso in internet?

 

COSA POSSO FARE?

Il primo passo è riconoscere a se stessi di stare attuando questi comportamenti e cominciare a modificare alcune abitudini quotidiane, senza però dimenticare che esistono servizi e persone qualificate che possono fornire un supporto adeguato. L’uso eccessivo di internet  può essere un modo per rispondere a problemi emotivi sottostanti, quali ansia, depressione, stress o sentimenti di rabbia accumulati nel tempo. In questi casi il web è utilizzato come un “analgesico” per sentire meno il disagio e cercare di uscirne.  La dipendenza da internet, quindi, sembra connessa ad altri fattori psicopatologici che spingono la persona a cercare una soluzione immediata e “più breve”. Il web sembra rispondere proprio a questa esigenza fornendo, però, solo un’apparente soluzione ai nostri problemi.

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